L’iscrizione avverrà a coppie direttamente sul posto, versando una piccola quota di partecipazione. Le coppie che in ogni girone si classificheranno prime e seconde si aggiudicheranno l’accesso alla finale del 3 gennaio. I premi saranno realizzati grazie alla collaborazione di ditte e attività commerciali che sostengono l’iniziativa.
Il progetto è nato dalla collaborazione tra il Comune di Santa Fiora e le associazioni del territorio Circolo le Bagnore, Circolo Insieme Bagnolo, Associazione Culturale per La Selva, Circolino Marroneto e la Proloco di Santa Fiora. Si ringraziano per i premi: GranTerre, Forno dei Papi, Coop; Corsini, Panetteria Antico Forno del Bagnolo; Alival, Fattoria Capanne Ricci.
“Il gioco del panforte, o gioco della capanna, fa parte della nostra tradizione popolare – spiega Beatrice Forteschi, capogruppo in Consiglio comunale, con delega alle associazioni e al volontariato, istruzione, servizi scolastici, infanzia e adolescenza – non è solo un’occasione di divertimento e di convivialità, ma un elemento culturale e identitario che racconta le nostre tradizioni. Per questo negli anni l’amministrazione comunale si è impegnata attraverso varie iniziative, insieme alle associazioni, per salvaguardare e tramandare questo gioco che fa parte del nostro patrimonio immateriale. Nell’ambito di questo percorso di riscoperta, Santa Fiora è entrata anche a far parte della rete nazionale Tocatì, un programma condiviso di comunità impegnate nella salvaguardia dei giochi della tradizione, che dal 2022 ha ottenuto il riconoscimento Unesco. La prima edizione del torneo itinerante vuole essere l’occasione per stimolare un maggiore coinvolgimento degli abitanti di tutte le frazioni attorno a questo gioco.”
“La nostra attenzione va anche alle nuove generazioni: - aggiunge il sindaco Federico Balocchi - porteremo, infatti, il gioco del panforte nelle scuole, con un nuovo progetto che stiamo per avviare, che si pone l’obiettivo di promuovere la partecipazione dei bambini e dei ragazzi alla vita della comunità e alla conoscenza del territorio in cui vivono, dal punto di vista non solo geografico e storico, ma anche culturale e sociale.”